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Spazio Filosofante

La farmacia dei filosofi. Farmaco #4: AUTOSUFFICIENZA


“Niente basta a colui al quale non basta poco” (Epicuro, 1987, p. 99).

“Se l’uomo vede la propria salvezza solamente nelle cose che non dipendono da nessuno, che sono pienamente in suo potere, egli sarà libero, felice, gioioso; nessun danno potrà colpirlo. Se invece vede la propria salvezza negli eventi esterni che sfuggono alla sua volontà, dovrà forzatamente diventare schiavo di coloro che hanno il potere su di essi, di cui avrà ammirazione e timore” (Epitteto, p. 2017, p. 55).

Il raggiungimento degli obiettivi che ci poniamo nella vita dipende da molte circostanze che sfuggono al nostro controllo e che non possiamo influenzare. Per questo motivo il benessere dovrebbero essere ricercato il più possibile in maniera indipendente dai fattori che non si possono controllare né pilotare, e quindi da cose, persone e avvenimenti esterni che non dipendono da noi. Per questo motivo Democrito afferma che “la gioia e la felicità dipendono dalla nostra anima piuttosto che dalle circostanze esterne” (1983, p 54).

Il farmaco “Autosufficienza” consiste nella capacità di bastare il più possibile a sé stessi e imparare a determinare la nostra felicità e tranquillità d’animo in base alle cose che sono in nostro potere e non nell’oggetto desiderato (un’automobile, una casa, ecc.) o in una determinata posizione a cui si aspira (un posto di lavoro, una relazione sentimentale, ecc.).

Non si tratta ovviamente di rinunciare al possesso di beni esteriori, ad aspirare a determinate posizioni professionali o evitare le relazioni sentimentali; l’invito è piuttosto di non cadere vittima delle emozioni malsane qualora non riuscissimo a realizzare i nostri desideri o perdessimo qualcosa che possediamo.

Scrive Marco Aurelio:

“Tutto ciò che il destino mi ha donato con grandissimo favore, denaro, magisteri, fama, l’ho conservato là dove potrebbe essermi tolto senza che nessuno ne sia turbato” (1989, p. 56 e seg).

E aggiunge:

“[…] è difficile unificare questi aspetti nella propria persona, lo zelo di un uomo che persegue obiettivi materiali esteriori dalla salvezza serena di un uomo che li disprezzi; ma non è impossibile. Altrimenti sarebbe impossibile raggiungere la felicità. […] Quelli che hanno bisogno di poco non si trovano a perdere molto. Chi è abituato a mangiare pane caldo o cibi raffinati usando stoviglie preziose, e a dormire su materassi rigonfi, quando una circostanza lo impedirà sarà soggetto a tremendi scoppi d’ira” (Id.).

Il farmaco “Autosufficienza”, se assunto nelle giuste dosi, genera un atteggiamento positivo e comprensivo verso le circostanze non favorevoli e verso gli errori altrui. Permette di sfuggire al pericolo di essere soggetto alle passioni malsane e di imparare il non-attaccamento verso gli oggetti, scollegando il desiderio dell’oggetto stesso dalla nostra potenziale felicità.

Un esperimento mentale da eseguire per assumere “Autocontrollo” è il seguente:

1. Chiedersi cosa serve per essere felici.

Ad esempio: “per essere felice devo avere l’IPhone di ultima generazione”.

2. Immaginare che le premesse del nostro desiderio siano sbagliate e cercare eccezioni al presunto legame tra l’oggetto desiderato e la felicità. È possibile possedere l’oggetto del desiderio e non essere felici? Ovvero, è possibile essere felici senza possedere l’oggetto del desiderio?

Ad esempio: “potrei spendere tanti soldi per un IPhone e non essere felice?”. “Potrei essere felice senza spendere tanti soldi per un telefono?”

3. Se si riscontra un’eccezione, l’oggetto del desiderio non può essere una causa necessaria e sufficiente della felicità.

Ad esempio: “potrei avere un lPhone ma nessuno mi telefona o mi manda messaggi su WhatsApp”. “Potrei avere un telefono qualsiasi ma essere in contatto con le persone che mi vogliono bene”.

4. Rivedere il progetto iniziale affinché possa accogliere l’eccezione.

Ad esempio: “posso essere felice se compro l’IPhone se sarò in contatto con chi mi vuole bene”. “Posso essere felice senza spendere tanti soldi per un telefono a patto di avere relazioni soddisfacenti con le altre persone”.

5. I veri bisogni appaiono ora ben diversi rispetto ai confusi desideri iniziali.

Ad esempio: “La felicità dipende dall’essere in contatto con persone che mi vogliono bene piuttosto che dall’avere solamente un IPhone”.


BIBLIOGRAFIA


Democrito, in Diels H., Kranzn W., I presocratici. Frammenti e testimonianze, Laterza, Bari 1983

Epicuro, “Sentenze e Frammenti” in, Scritti morali, Rizzoli BUR, Milano 1987

Epitteto, Tutte le opere, Bompiani, Milano 2017

Marco Aurelio, Pensieri, Mondadori, Milano 1989


AUTORI

Rubrica a cura di Maddalena Bisollo e Luca Nave, direttori del Master in Counseling Filosofico Pragma, collaborano con Enti e Organizzazioni con progetti di Pratiche Filosofiche sull'intero territorio nazionale.


CONTINUA CON

Farmaco #5: Eudaimonia.






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